Voluntary disclosure : proroga fino al 30.11.15

Nel Consiglio dei Ministri del 29.09.2015 è stata concessa la possibilità di presentare istanza di adesione alla procedura di collaborazione volontaria (c.d. voluntary disclosure) fino al prossimo 30 Novembre 2015, con la naturale conseguenza di poter integrare la documentazione fino al 31 dicembre 2015

Premessa

È finalmente arrivata la tanto attesa proroga per la Voluntary disclosure. In un Consiglio dei Ministri lampo è stato dato il via libera alla possibilità di presentare istanza di adesione alla procedura di collaborazione fino al prossimo 30 Novembre 2015, con la naturale conseguenza di poter integrare la documentazione fino al 31 dicembre 2015.
Nel comunicato stampa diffuso successivamente al CDM, è stato precisato che il termine per l’adesione alla procedura di collaborazione volontaria per la regolarizzazione dei patrimoni detenuti all’estero viene prorogato dal 30 settembre 2015 al 30 novembre 2015.
L’integrazione dell’istanza e la documentazione possono essere presentate entro il 30 dicembre 2015.

I motivi

Nel comunicato stampa viene chiarito che la proroga, in presenza di un numero molto elevato di richieste di adesione pendenti, risponde all’esigenza di riconoscere più tempo per completare gli adempimenti previsti, tenuto conto delle problematiche di recepimento della necessaria documentazione, anche in ragione del fatto che l’acquisizione richiede il coinvolgimento di soggetti esteri.
Inoltre, è previsto anche per coloro che abbiano già presentato l’istanza entro la data di entrata in vigore del presente decreto, la possibilità di produrre i relativi documenti entro il 30 dicembre 2015.
Dunque, non solo la possibilità di presentare l’istanza entro il 30 Novembre, ma anche la possibilità per chi ha già presentato l’istanza di integrare i documenti fino al 31 dicembre 2015.

La resa del segreto bancario
E proprio dallo scenario internazionale continuano ad arrivare i segnali di una resa ormai definitiva ed epocale del segreto bancario e della opacità fiscale. Lunedì la Svizzera (si veda «Il Sole 24 Ore» di ieri) ha dato il via libera a una richiesta di informazioni “di gruppo” proveniente dal fisco olandese, formulata in modo così generale da poter apparire – oggi – illegittima. L’Aja vuole i nomi di tutti i clienti olandesi con conti in Ubs Zurigo tra il 2013 e il 2014. Il fisco di Berna, che in altri tempi avrebbe dispiegato barricate, ha fatto invece un pubblico annuncio: correntisti fatevi avanti se volete evitare guai peggiori.

 

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