Il trattamento fiscale dell’attività di locazione di case, stanze e appartamenti per vacanze è un tema di particolare interesse soprattutto nel periodo estivo.
I contribuenti privati che hanno la disponibilità di immobili da destinare a locazione si rivolgono al professionista per conoscere quale sia il trattamento fiscale dei redditi derivanti dalla locazione turistica d’immobili adibiti a case e appartamenti per vacanze.
Secondo il Codice del turismo possono essere annoverati tra le attività di locazione turistica:
• gli esercizi di affittacamere;
• i bed and breakfast;
• le unità abitative ammobiliate ad uso turistico.
Al fine di individuare la corretta disciplina fiscale da applicare è bene fare riferimento alle disposizioni fiscali generali che permettono di classificare il reddito da locazione come fondiario, reddito diverso o d’impresa.
Possiamo quindi affermare che la fattispecie di locazioni turistica non trova una propria e dedicata disciplina in ambito fiscale.
La prestazioni di servizi accessori quali la consegna e la sostituzione della biancheria, nonché il riassetto dei locali dati in uso rappresentano elemento distintivo ai fini della qualificazione dei redditi derivanti dall’attività di locazione.
L’assenza di tali servizi aggiuntivi permette di classificare tali proventi come redditi fondiari di cui all’ex art.36 del TUIR.
Tuttavia affinché si perfezioni il configurarsi di redditi di natura fondiaria è necessario che l’attività di locazione sia svolta senza organizzazione e professionalità, elementi che possono far emergere l’esistenza di un’attività d’impresa, seppur di mera gestione immobiliare e non di prestazione di servizi alberghieri.

NEWSLETTER Locazioni turistiche la disciplina fiscale.

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